Team, muro contro muro: si va verso uno sciopero di due giorni

TERAMO – Si ancora più dura, la contrapposizione tra i sindacati e la Teramo Ambiente. Nemmeno la mediazione del prefetto Valter Crudo ha permesso di alleggerire le posizioni e all’orizzonte si profilano due nuovi giorni di sciopero. L’incontro di questa mattina è stato vano: l’amministratore delegato Ranalli, unico a rappresentare l’azienda all’incontro convocato in prefettura, ha fatto capire che su alcuni ‘argomenti’ posti sul tavolo da Cgil, Cisl, Uiltrasporti e Fiadel si parlerà alla fine di settembre, ma che su altri il discorso non si pone; dall’altra i sindacati che hanno replicato con l’annuncio di altri due giorni di astensione dal lavoro, a settembre. «Abbiamo esposto le problematiche che hanno motivato lo sciopero dello scorso 8 luglio – ha spiegato il segretario provinciale Cgil, Amedeo Marcattili -, che vanno dalla sicurezza sul luogo di lavoro, all’organizzazione dei turni, agli orari, alle ferie: abbiamo anche sottolineato che se lo sciopero è riuscito con la totale adesione delle maestranze, evidentemente si tratta di problemi molto sentiti dai lavoratori». La risposta è stata: negazione su tutti i fronti. «Sì, l’amministratore ha mostrato netta chiusura sulle nostre richieste. Quest’anno per la prima volta nella storia della Team non si è fatto l’accordo con la Rsu per le ferie. Alcuni lavoratori non possono andare in ferie nel periodo estivo – ha aggiunto Marcattili -. Ci è stato anticipato che il prossimo anno a marzo si farà un piano ferie ma non ce lo deve dire l’amministratore delegato, è previsto dal contratto». E il contratto, sostengono i sindacati, prevede anche lo sciopero: «Di fronte a questo atteggiamento siamo costretti a indire altri due giorni di sciopero – ha concluso il sindacalista Cgil -. Sappiamo quale disagio arrechiamo alla cittadinanza con lo sciopero e che l’astensione dal lavoro costa anche in termini economici per i lavoratori, ma siamo costretti da questo atteggiamento di chiusura». E a margine della riunione, ci si chiede anche che fine abbia fatto il presidente della Teramo Ambiente, Pietro Bozzelli, in un’azienda che è sempre più di proprietà dell’amministratore delegato.